STORIA DELLA MUSICA ROCK
Chuck Berry inventò il rock and roll nel 1955. Berry era un nero che suonava musica da neri, ma i tempi erano cambiati: i ragazzini bianchi degli stati nord-orientali ascoltavano il rhythm’n’blues, e i musicisti bianchi lo suonavano insieme alla musica country. Ben presto il business discografico capì che la musica dei neri poteva avere un mercato anche tra i bianchi e pregiudizi sociali e barriere razziali nulla potevano contro le forze del capitalismo. Il successo del rock’n’roll fu fulmineo. L’industria musicale lanciò idoli bianchi come Elvis Presley, ma i veri eroi erano quelli come Chuck Berry, che meglio simboleggiavano la sinergia tra il cantante e il suo pubblico. I rocker neri, ed alcuni di quelli bianchi, rappresentavano lo spirito ribelle dei giovani e il bisogno di una colonna sonora per i loro sogni di anticonformismo. Il loro impatto si rivelerà duraturo, ma le loro carriere furono effimere. Per un motivo o per l’altro, smisero tutti di registrare in breve tempo. Il rock’n’roll fu ereditato dai cantanti bianchi, come Elvis Presley, che spesso presentavano brani composti da musicisti di colore poco noti. I rocker bianchi diventarono via via più moderati, facendo così venir meno la vera ragion d’essere del rock and roll. Buddy Holly fu il principale rocker bianco dei tardi anni ’50, mentre la commistione con elementi country portò alle armonie vocali degli Everly Brothers e al rock strumentale di Duan Eddy. Continua a leggere