Musica classica

NASCITA’ DELLA MUSICA CLASSICA

“Storiograficamente viene definito classico quel periodo della storia della musica occidentale compreso tra gli anni 1740-1780 e 1800-1830 che raggiunge il suo pieno compimento nell’area culturale viennese nell’arco di tempo tra gli anni 1770-1780 e 1800-1810 ed ha come maggiori protagonisti Franz Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.

Invece il concetto di classico come categoria estetica è tutt’altra cosa e tra le proprie radice dall’assetto socio-economico della Roma antica, al tempo in cui la popolazione era divisa in cinque classi secondo il censo: testis classicusveniva definito quel cittadino che, essendo dotato di un alto reddito, poteva essere considerato un testimone degno di fede.

Venivano dunque chiamati Classici i cittadini della classe più elevata, la cui posizione sociale attribuiva loro maggior prestigio e rispettabilità.

Fu l’erudito Aulo Gellio ad attuare la trasposizione del termine dal campo socio-economico a quello letterario-culturale definendo, nelle Noctes Atticae, Classici gli scrittori più autorevoli delle età passate. Dunque fu durante i II secolo d.c. che il termine classico acquisì il significato di esemplare, eccelso e durevole nel tempo, al di là dei gusti e delle mode passeggere, che mantiene ancora oggi.

Durante il periodo del Rinascimento il concetto di classico venne ripreso soprattutto nel campo della letteratura e delle arti figurative.
Bisognerà però aspettare la seconda metà del Settecento perché il concetto di classico raggiunga una definizione più articolata fino a diventare una categoria estetica per poi arrivare, nei primi anni dell’Ottocento, alla formulazione dell’antinomia classico-romantico.

In campo musicale fu solo con il consolidarsi di una consapevolezza storica della musica, cosa avvenuta nella seconda metà del Settecento, che prese forma il concetto di un classico musicale.
Rientravano inizialmente nel novero i compositori polifonici, coloro cioè che  più di ogni altro avevano seguito regole rigide e consolidate, in netto contrasto con lo stile galante allora in auge, che saranno considerati classici soltanto in seguito, quando si sarà imposta una nuova tendenza.
Dunque, affinché un autore possa essere elevato al rango di classico è indispensabile che trascorra un periodo di tempo relativamente lungo: nessun compositore, per quanto celebre e amato presso i suoi contemporanei, venne mai riconosciuto come classico a tutti gli effetti durante l’arco della sua vita, un lasso di tempo troppo breve perché la forza legittimante del tempo potesse espletarsi.

Il moderno ascoltatore medio è abituato a considerare più di quattro secoli di storia della musica come se si trattasse di ununico periodo, quello che Bachtin definirebbe un «tempo lungo».

Nel corso dell’Ottocento si è verificato quello che Raynor ha efficacemente definito «il grande scisma», ossia la scissione della musica in due grandi tronconi: la musica classica o colta e la musica leggera.

Il compositore del Settecento infatti scriveva indifferentemente sia messe e cantate sacre sia musiche per intrattenimenti e avvenimenti mondani, e l’idea che vi fosse una musica colta diversa per natura da una musica leggera non lo sfiorava nemmeno: il carattere serio o giocoso di una pagina musicale dipendeva dall’uso a cui essa era destinata.

Fu a partire da Beethoven (1770-1827) che le composizioni musicali iniziarono a richiedere una maggiore concentrazione e memoria musicale, e fu con Chopin (1810-1849), Schumann (1810-1856) e Brahms (1833-1897) che la musica colta incominciò ad essere relegata in un mondo ideale e lontano dalla realtà, fino ad arrivare a Wagner (1813-1883), colui che ha elevato infine la musica da arte dilettevole a rito da celebrarsi con totale impegno senza concessioni allo svago.
Questa sempre crescente astrazione della musica avvenne proprio nel periodo in cui il pubblico romantico iniziava ad essere più articolato, come la contemporanea società borghese, e meno omogeneo nei gusti: si rivelò quindi socialmente necessario un nuovo tipo di musica, un’alternativa alle pagine dei compositori colti, una musica più semplice e vicina al nuovo gusto destinata al divertimento.

Qui sotto tre grandi artisti come Beethoven, Mozart, Handel

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